sabato 1 dicembre 2012

In chiave di Sol



Era magro, magrissimo, con lo sguardo febbrile ed allucinato. 
Ed  aprì scenari di un infinito di perdizione a questa mademoiselle in mutandine di pizzo.
Il suono luciferino del suo violino, mi  trascinò in una passione irresistibile che soggiogò l'essere e a cui non potei opporre resistenza. 
Fu come se fossi incatenata a lui, legata ed ammanettata, su maledette, rapide scale di Capricci. 
L'atmosfera tetra e spettrale, fu la premessa di una danza sfrenata, in cui  il terribile seduttore lasciò vibrare il suo membro enorme dentro il mio corpo fremente ,in una suggestiva cascata di note, mentre muoveva l’archetto tra rosse fiamme, con la grazia satanica della mano sinistra. 
E le sue mani, quelle mani lunghe, abili e diaboliche, si destreggiarono cupidamente tra le rotondità del suo strumento e le mie, pizzicando entrambi con smania e bramosia! 
Suonò indiavolato due o più note con due strumenti diversi, in maniera cruenta e portata all’eccesso, esaudendo i miei profondi desideri.
E così  anche il Cannone, prese inquietante forma umana e si lasciò plasmare in chiave di Sol, asservito come me alle sue virtù.
Fu Nicolò Paganini, compagno e dissoluto amante di una diabolica notte costellata da sogni ed incubi, intrecciati indissolubilmente tra realtà e fantasia, dove  non riuscii più a percepire quale fosse la verità.
L’unica mia certezza  è che Satana è mancino.
(Oniricamente, Costanza de Sade.)


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