martedì 31 gennaio 2012

Bonne chance, mademoiselle!


Mesdames et Messieurs, 

nuntio vobis magnum gaudium: habemus librum!

Mademoiselle Costanza, figlia di incostanza e diventata per un pugno di dollari la tenutaria di un bordello, ha finito di destreggiarsi tra personaggi bizzarri, bordelli, figliole insicure e francesi baldanzosi che volevano farla espatriare. 
Ordunque la fu Madame, lascerà lo scettro della maîson ai suoi lettori e si crogiolerà tra esperienze oniriche con illustri  personaggi ed una simpatica cicciona network addicted che ha già monopolizzato i suoi pomeriggi e non solo.
A tra migliaia e migliaia di pagine, dunque.
Vi avevo avvertito riguardo la mia grafomania, nevvero? 
Se ricordo bene l’avevo fatto immediatamente ed anche con grazia.
Au revoir, 
mademoiselle Costanza de Sade...
(... non più incostante, ma assolutamente volitiva e con il Garamond del suo futuro primo libro).

Amour Eternelle...


...l’amore non è mai scortese, egoista e non porta rancore...
...l’amore non è invidioso, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio....
...non è prepotente, nè presuntuoso...

Carmina Burana.


Sguainiamo le spade, o miei cavalieri e non temiamo! 
Il nemico verrà annientato da lame assetate di porpora e vendetta, in nome della libertà!
Mostratemi le teste mozzate degli oppressori volteggiare nell'aere. 
Fatemi udire alto nel cielo l'inno di gioia, seguito al massacro e dallo spargimento del sangue invasore.
La paura sarà solo un ricordo.
A questi uccelli beoti si sostituiranno maestosi corvi neri, presagio di morte, che voleranno sui cadaveri del nemico.
Rimembriamo gli occhi delle nostre mogli e dei nostri figli  quando colpiremo e non dimentichiamo mai che che torneremo da loro come uomini liberi! 
Il sole del tramonto farà brillare le nostre spade e l'ultimo duello dinanzi ad una palla infuocata, sarà la ricompensa della nostra legittima e agognata indipendenza!
Miei cavalieri, combattiamo! Combattete, sguainate con audacia e coraggio le spade accecanti e portiamo a casa la libertà!


Pablo Neruda


Cuerpo de mujer, blancas colinas, muslos blancos, 
te pareces al mundo en tu actitud de entrega. 
Mi cuerpo de labriego salvaje te socava 
y hace saltar el hijo del fondo de la tierra. 
Fui solo como un túnel. De mí huían los pájaros 
y en mí la noche entraba su invasión poderosa. 
Para sobrevivirme te forjé como un arma, 
como una flecha en mi arco, como una piedra en mi honda. 
Pero cae la hora de la venganza, y te amo. 
Cuerpo de piel, de musgo, de leche ávida y firme. 
Ah los vasos del pecho! Ah los ojos de ausencia! 
Ah las rosas del pubis! Ah tu voz lenta y triste! 
Cuerpo de mujer mía, persistirá en tu gracia. 
Mi sed, mi ansia sin limite, mi camino indeciso! 
Oscuros cauces donde la sed eterna sigue, 
y la fatiga sigue, y el dolor infinito. 


                               

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.

Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un'arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.

Ma viene l'ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d'assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.

Una sciocca esistenza inversa.


“Tanto per cominciare si dovrebbe iniziare morendo, e così il trauma è bello che superato. Quindi ti svegli in un letto di ospedale e apprezzi il fatto che vai migliorando giorno dopo giorno. Poi ti dimettono perché stai bene e la prima cosa che fai è andare in posta a ritirare la tua pensione e te la godi al meglio. Col passare del tempo le tue forze aumentano, il tuo fisico migliora, le rughe scompaiono. Poi inizi a lavorare e il primo giorno ti regalano un orologio d’oro. Lavori quarant’anni finché non sei così giovane da sfruttare adeguatamente il ritiro dalla vita lavorativa. Quindi vai di festino in festino, bevi, giochi, fai sesso e ti prepari per iniziare a studiare. Poi inizi la scuola, giochi con gli amici, senza alcun tipo di obblighi e responsabilità, finché non sei bebè. Quando sei sufficientemente piccolo, ti infili in un posto che ormai dovresti conoscere molto bene. Gli ultimi nove mesi te li passi flottando tranquillo e sereno, in un posto riscaldato con room service e tanto affetto, senza che nessuno ti rompa i coglioni. E alla fine abbandoni questo mondo in un orgasmo”.
Woody Allen

For once in my life...


... per una volta nella vita, tutti abbiamo avuto il desiderio di prendere a calci in culo la Morte.
Io l’ho fatto oggi, con un’ottima bottiglia di Borgogna.

In Marquez Veritas.


Si può essere innamorati di diverse persone, per più volte con lo stesso dolore senza tradirne nessuna, perchè il cuore ha più stanze di un casino.
(G.G.Marquez)

lunedì 30 gennaio 2012

Jazz, always jazz...


Visto che non avrò mai la voce di Ella, continuerò a fumare finche non avrò la voce di Louis.